martedì 1 ottobre 2013

Europa la Troika e Icaro l'inetto



C’è una legge gravitazionale che lega gli individui all’interno di un sistema di equazioni sempre più complesso. Così come in economia le variazioni percentuali di una o più variabili determinano l’andamento di una curva, una gravitazione elastica determina quello della libertà di ogni singolo cittadino. 
C’è chi dice che le generazioni dal ‘73 in poi siano state quotate in borsa ancora prima della nascita. 
Opinioni. 
C’è poco da fare però se un debito pubblico esponenziale, pari a 34.810 euro pro capite, neonati compresi, ha una storia lunga che qualcuno vuole datare ai primi anni ‘80. 
Con tre carte in mano la Banca del Bel Paese rinuncia ai titoli di stato, incrementa la spirale del debito e attacca per la prima volta i salari. Da qui al welfare il passo è breve. 
Dall’economia non si scappa; se c’è libertà la si deve soltanto ad un imprescindibile stato di grazia: l’autonomia dell’individuo. 
Sul pentagramma sociale quasi o pressoché tutto è bloccato. 
Si fa fatica e le aspettative istituzionali, politiche, culturali e economiche stentano ancora a decollare. 
La meritocrazia è un vestito troppo corto che lascia a vista le ipocrisie del sistema, le clientele delle lobby, i calcoli massonici e le perversioni dei padroni. 
Non c’è una nota, non c’è armonia.   
Così l’elastico, nell’illusione del movimento, nella speranza del decollo, ci paralizza con un ritorno impari dall’alto al basso. Curve schizofreniche, insiemi di punti avviliti in uno spazio che non è più cartesiano, avviluppati in un buco nero, tutti in fila, uno per uno, con l’anima in mano. Icari inetti col fegato bucato. 
Ma a volte l’ingranaggio salta, l’elastico si spezza, il treno fischia, la locomotiva, il macchinista ferroviere ... 
basta sentirlo, 
basta volerlo.



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